Discuto sempre con un paio di amici carrozzati un po' meno di me (cioè più autonomi) perché costoro s'incazzano quando vengono guardati con compassione.
Compassione: sentimento di sofferta partecipazione ai mali altrui.
Cioè, adesso, proprio bene bene noi carrozzati non stiamo, almeno fisicamente. Poi psicologicamente è un'altra storia.
Poi 'sti due s'incazzano perché la gente ti guarda un attimo e poi si gira dall'altra parte. Credono sia indifferenza. E no! Di solito è paura di mettere in imbarazzo l'animale strano, il carrozzato appunto, oppure solo paura. Che quello che vedono sia vero. Che quello che vedono possa davvero esistere.
Io ho come punto di riferimento i bambini.
Domenica Alessandro, 16 mesi, mi guardava, mi sorrideva, e cercava di spezzarsi le ditine tra la ruota e il freno della mia carrozza. Poi ci sono i bimbi più grandi che chiedono alle mamme o ai papà: "Perché quella signora (signora tua sorella! anche se avrà 6 o 7 anni, n.d.b.) è ancora nel passeggino?", per poi arrivare a quelli che hanno tipo 10 anni, ti seguono con lo sguardo fin quando papà o mamma, che lo tiene per mano, se ne accorge e lo strattona violentemente...
La prima uscita dall'ospedale che feci, giusto qualche ora, ebbe la sfiga di coincidere con una manifestazione aerea nei cieli della città dove allora ero ricoverata. Quando un aereo passava sulle nostre teste, il rumore era assordante. Gli adulti guardavano ammirati il cielo, i bimbi e la paralitica, cioè me medesima, erano sull'orlo delle lacrime. Avevamo paura, io e tutti i bambini intorno. Si, ok, mi sono sentita demente. Però ho capito che, volente o nolente, ero tornata in uno stadio infantile, dove si ha paura dei rumori forti e dove l'eccitazione non riesce a calmare la paura.
Comunque i bimbi non possono essere tacciati di malevolenza: sono spontanei. Se ti guardano attentamente c'è un perché: sei una roba strana. E sei una roba strana perchè sono pochi i carrozzati in giro: abbiamo delle città di merda, per forza! È difficile prendere un mezzo pubblico, è difficile parcheggiare, è difficile muoversi, e chepppalle! Quindi invece di fare polemiche sterili sull'atteggiamento delle persone, facciamo sì che le città, i paesi, l'Italia tutta diventi più vivibile per un carrozzato, così da riempire le strade, le piazze, le vie, così da non essere più animali strani, ma solo una nuova specie dello zoo.
P.S. i bambini sono innocenti, le giovani teste di cazzo adolescenti femmine, no. Quindi, quando l'altro giorno una mi ha tagliato la strada in un posto molto affollato, prima ho frenato, poi ho accellerato, la ruota davanti le è finita sulla caviglia, le si è sfilata la sua cazzo di scarpa, si è voltata, l'ho fulminata, ha continuato a camminare saltellando su un piede solo, tentando di rinfilarsi la scarpa.
Per dire: non è che sono buona a tutti i costi.
3 commenti:
La paura di mettere in imbarazzo c'è tutta.
Ma in ogni caso, anche quando riesci a tenere lo sguardo, ti viene un sorriso idiota che ti senti lo stesso una mezza cretina, anche quando la persona in carrozza, per compassione, te lo ricambia.
Questo forse perché da piccola ti hanno strattonato troppo, oppure perché ti sembra lo stesso di averla trattata diversamente rispetto a tutte le altre.
Non saprei.
Fatto sta che ti senti comunque una cacca per il solo fatto di stare in piedi davanti a qualcuno che non può alzarsi.
Ci vuole solo una sana dose di ottimismo (forse, di per sé, non cambia le cose ma, in ogni caso, non guasta) e un sorriso posato ed educato con un significato solo: "tu, brutto idiota, cosa cazzo ti guardi cosa?". Il resto è ininfluente, a meno che tu non permetta al resto di assumere un (qualsiasi) senso.
@cate non c'è bisogno di sentirsi una cacca, non è colpa tua se io mi sono rotta qualche vertebra. E un sorriso, da me, è apprezzato e sempre ricambiato, perché lo interpreto con un: "Brava, che reagisci" (sono ottimista, che ci vuoi fare?)
@D.E.S. la curiosità è un istinto naturale, che cambierà solo quando le nostre città e i nostri paesi diventeranno fruibili per tutti. Più gente vedi in carrozzina, meno ci fai caso. La strada è in salita, però...
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