venerdì 20 marzo 2009

quando le persone che ti gravitano attorno

Quanto tempo che non scrivo, ma ieri, e-mailando con una simpatica marchigiana, mi è tornato in mente che avrei dovuto aggiornare il blog per evitare che venissi data per deceduta, e nel frattempo mi è venuta l'idea per un post.

La mia forma fisica è tracollata dopo l'ultima recidiva di trombosi, e ciò ha portato ad una stanchezza cronica (non so se ne sia una conseguenza, ma è da allora che mi sento stanca, tipo straccetto) e ad un imperversare di contrazioni, a gambe e addome, che mi devasta con un crescendo dal primo pomeriggio in poi. 
Come ulteriore conseguenza, tutto ciò ha portato al tracollo della mia vita sociale. Un paio di giorni, per diverse ore, sono obbligata a recarmi in ospedale per le varie terapie, e menomale. Almeno vedo gente. Nel weekend, talvolta anche durante la settimana, ho amici che passano a salutarmi, alle volte arrivano con prole/nipoti che mi mettono allegria - anche gli amici, ma i bambini ti mettono un'allegria diversa.

E' capitato un episodio che mi ha fatto faticare non poco ma allo stesso tempo ridere.
Un pomeriggio ero qui con qualche amico, tra cui una coppia da cui andavo spesso a cena (i panzerottari eccelsi), e parlando un po' salta fuori che da lì a un paio di settimane ci sarebbe stato il compleanno dell'amica anziana. Cioè, non anziana perché vecchia in senso assoluto (beh, ha comunque due mesi e due giorni più di me), ma perché è un'amica che, insieme a un'altra che deve assumersi l'onere di comprare i regali - compleanno o natale che sia - ma tanto è contenta perché she loves shopping, mi trascino dietro dai tempi delle scuole medie. A quei tempi, i primi giorni scambiai l'amica anziana n° 1 per un maschio, poi, sentendo l'appello, mi resi conto che il nome finiva per A e non era né Andrea né Luca. Chi l'avrebbe mai detto, era una femmina. Ora si nota fortunatamente un po' di più.

Insomma gli amici che stavano lì mi chiedono se andrò alla festa di compleanno. Io rispondo: "Certo, se no mi fa a fette", e allora la coppia, anzi, lui, comincia a starnazzare dicendo che ecco, da lei vado, da loro no, e così mi ingiunge di andare a cena da loro. Lo so, non ho più voce in capitolo.
Sono state due gran belle serate, per fortuna ho avuto ben sette giorni per riprendermi tra l'una e l'altra, se no non ce l'avrei fatta.

Il succo di tutto ciò è che alle volte capita che sia tu, la reclusa, a lamentarti dell'assenza di qualche amico, altre volte sono gli amici a lamentare la tua assenza. Anche se non lo fai apposta, anche se cerchi di far loro capire che non lo fai apposta, niente da fare.
Ma poi alla fine arrivi a casa stravolta e con un tre quarti di corpo che sembra un manico di scopa con improvvise variazioni sul tema, ovvero contrazioni in senso contrario, però felice. Perchè il raccontarsi, lo scherzare, il confrontarsi con coloro che ti gravitano attorno da quasi una vita ti rende proprio felice, e spazza via le inevitabili nubi che si addensano quando, per troppo tempo, non vedi la cerchia degli amiconi riuniti tutti insieme.

A scontare la botta di vita ci si penserà il giorno dopo.

5 commenti:

Caterina ha detto...

Ecco l'amica marchigiana! :-)
Brava che hai ripreso a scrivere... ormai avevo esaurito tutti i post del Blog, mi urgeva materiale inedito.
E' così come dici, quando si sta per troppo tempo per conto proprio, la realtà inizia leggermente ad alterarsi e si rischia di perdere il senso delle cose, le nubi cioè, vanno ad oscurare un po' troppo il cielo che ci sta sopra. E' un po' come i pensieri del mattino, particolarmente lugubri e nefasti, poi appena esci dal letto assumono gradualmente una dimensione più realistica.

Un sorriso alla tua intelligenza, ironia e al tuo stile!

Fabrizio Zanelli ha detto...

E' curioso. E' molto curioso. E' davvero molto curioso. Proprio oggi pomeriggio (venerdì 20 marzo) avevo intenzione di scriverti perché secondo me era da troppo tempo che non scrivevi un nuovo articolo. La troppa stanchezza mi ha portato a rimandare a stasera / stanotte l'email (ancorché dubbioso tu l'avresti letta).

Ecco che stanotte trovo nell'ordine: #1 un tuo articolo; #2 il riferimento a un'amica marchigiana che vedo chiamarsi Caterina, cosa che porta a chiedermi se sia la Caterina marchigiana che conosco io; #3 della tua stanchezza che da ultimo è la mia e che porta a diventare sin maleducati verso coloro i quali si dovrebbe visitare, lasciare un commento, scrivere una nota... Curioso, molto curioso, davvero molto curioso.

Caterina ha detto...

Sono proprio "quella" Caterina che conosci tu, Fabrizio... ed è proprio grazie a te e al tuo Blog, se ora mi trovo in questo bel posticino! :-)

Cara papikita, come vedi... indovinello risolto!

Un caro saluto a entrambi.

Fabrizio Zanelli ha detto...

Sono lieto di esser servito a qualcosa :-) Colgo l'occasione per sottolineare che avrei potuto chiederti per altra via se tu... eri tu ma ho preferito farlo attraverso un commento sul blog di papikita per trasparenza verso di lei. Un abbraccio a entrambe.

Papikita ha detto...

@CATERINA: niente più suspance! Grazie per i complimenti, sebbene non sia sicura di meritarli.

@FABRIZIO: sei un vero signore. Ci sono un sacco di coincidenze strane. Pensa che l'altro giorno su facebook sono stata contattata da un mio ex-compagno di scuola (ma lo siamo stati solo per un anno) e siccome si era appena iscritto, aveva solo due amici. E mica che uno di questi era una ragazza che io conosco per conoscenze condivise? Curioso, davvero molto curioso.