Mattina.
Contrazioni alle gambe che rischiano di farmi ribaltare il tavolino della colazione. Un malumore generale che rispecchia un malessere generale. L'agghiacciante aspettativa sulla giornata appena cominciata. Il vuoto che senti dentro, rabbia a parte. L'arrivo dell'assistente domiciliare che anche oggi mi tirerà giù dal letto. La fatica collegata a non essere scortese, perchè lei è innocente e tanto buona. Alla rabbia divoratrice si aggiunge questa specie di frustrazione per non poter esplodere.
Poi arriva un sms.
Amica: "Ho la varicella, cazzo!".
Esplodo. Però in risate.
(avrò poi tutto il resto del giorno per riagguantare la mia rabbia cercando poi di farla uscire attraverso i corretti canali, ovvero con lavateditesta a chi se lo merita e tentativo di esumare il senso di colpa nell'altro - tentativo fallito, n.d.r.)
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