domenica 27 maggio 2007

quando il voto e il disabile

Lo scorso anno, per andare ad esercitare il mio diritto und dovere di responsabile cittadina di questo Stato che un po' mi piace e un po' no, potevo lasciarci le penne.
Davanti all'ingresso della scuola dove si votava, una discesina del marciapiede NON A NORMA, con una pendenza intorno al 25%, ha fatto sì che mi carrozzoribaltassi all'indietro.
Una craniata sul marciapiede che poteva tranquillamente portarmi in terapia intensiva, se non avessi la testa veramente dura.
Ho istantaneamente scritto al sindaco, vicesindaco, assessore ai lavori pubblici. Ma i tre buffoni non mi hanno neppure risposto. Dopo mesi re-invio mail, stavolta al segretario generale del comune, una donna. Di una donna io mi fido di più. E ho ragione. Benchè fosse in malattia, mi ha risposto all'istante. È rimasta sconcertata dalla precedente mancata risposta. Lei una risposta, per quanto non soddisfacente, me l'ha data.
Se oggi dovessi andare a votare, non ci andrei.
Perchè è una vergogna che io debba chiamare la Croce Rossa per farmi accompagnare.
Perchè io non voglio uscire solo per andare a votare.
Perchè io voglio essere libera, chè in galera non ho motivo di starci.
Eppure ci sto.

Io non ci credo più, ecco.

P.S. Ieri sono stata al cine, all'uscita centinaia di persone. Spingevo la carrozza a braccia credendo che mi stesse aiutando l'amica dai capelli rossi. Quindi "Permesso, ohilalà, scusate" e non so come ho evitato di falciare almeno tre persone. Poi mi sono girata a destra e ho visto l'amica, che non mi stava tenendo. Potevo effettivamente falciare qualcuno. Potevo finire in galera (però mi sembra che i carrozzati in galera non ci vanno, al prossimo giro rubo un portatile e se mi beccano poi ve lo so dire con certezza).

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Per forza! Quando parti a braccia vai come una lippa, scarti a destra e a manca come Schumy, eviti buche che io ci finisco dentro fino al ginocchio prima di vederle, fendi la folla che pari Mosè con le acque del Mar Rosso... più che tenerti, sono impegnata a starti dietro...

Papikita ha detto...

Per coloro che non sanno: Amica Rossa ama le figure retoriche, in particolari le iperboli. Come si evince dal suo commento!

Anonimo ha detto...

Hola, Papikita!
Che razza di nome è poi?! E sia!
Cosa ho da dire?! Un bel tubo di niente, lo ammetto. Solo che ho letto il tuo blog... tutto tutto tutto... e mi sono divertita... e non ho resistito... Ho pensato per ore "ora le lascio un messaggio" poi cambiavo idea perchè non avevo niente di furbo da dire, poi alla fine direi che ho perso (ci avevi scommesso eh?!) e ho ceduto alla tentazione.
Dunque eccoti qui un bel post che non dice assolutamente nulla! Solo che mi sei piaciuta, mi hai fatto passare qualche ora di puro, sguaiato divertimento, velato da non poca empatica simpatica verso quello specie di vitaccia che ti tocca fare, e non potevo negarti almeno un grazie.
Ma la coca calda e sgasa... dio, ogni volta che vado al mcdonald ne avanzo mezza caraffa e mi ostino a portarmela via con quell'aria spocchiosa da "ormai l'ho pagata"; poi arrivo a casa, la abbandono alcuni interminabili minuti sul ripiano della cucina e... E' FATTA! E' calda e sgasata.. praticamente imbevibile! E la butto. Sempre sempre sempre...
Te la tengo la prossima volta, Papy? (uhmm.. così fa un po' famiglia Adams eh?!)

irrazionale Manu

Papikita ha detto...

Hola Manu! Non preoccuparti, perché neppure io ho mai niente di furbo da dire, solo vicende, pensieri, dediche, insomma di tutto un po' della mia (lievemente particolare) vita. Contenta che il blog ti sia piaciuto, davvero!
P.S. sgasata sempre, ma calda solo con temperature inferiori ai 28 gradi. Poi ghiacciata, non ho mezze misure.