domenica 3 giugno 2007

quando un concerto all'aperto e piove, piove, piove

Ieri ho visto il concerto della Pausini: a me la sua voce e il suo modo di cantare mettono allegria e/o danno energia. Sono nazional-popolare, lo so. Machissenefreeega!!!
Ero con il mio gruppo di Amiche con la A maiuscola, che mi hanno coccolato tutto il tempo. Con tanto di mantellina anti-pioggia. È venuta giù un'acqua...
Lei se l'è decisamente tirata. Aveva appena finito di dire qualcosa tipo "Ha smesso anche di piovere!" che 10' dopo deve essersi stramaledetta: pioggerella, pioggia, diluvio.
Però che fico!

Vado spesso ai concerti pop, il più possibile, ma ogni volta o quasi m'incazzo per qualcosa. E allora scrivo a Fegiz nella rubrica fegizfiles del Corriere Online.
Non serve a niente, però mi sfogo.
Copio e incollo. A chi può interessare.
E ora in branda, che ieri a orari sono andata molto ma molto ma molte oltre ciò che il mio fisico ritiene "accettabile"...

"Caro Fegiz,
ti scrivo ancora una volta perchè anche ieri, Pausini a San Siro, i disabili erano trattati male. MilanoConcerti, organizzatore, aveva allestito un palco. Sul palco tre sedie in croce per gli accompagnatori e i disabili deambulanti o parzialmente tali. Quindi molti accompagnatori in piedi. Quindi il disabile in carrozzina dietro non ha visto una mazza.
Io ero in lista, all'ingresso del cancello dedicato ai disabili fuori dallo stadio (ci scrivono porta 12, poi davanti alla 12 ci dicono porta 8, ti fai un percorso a ostacoli tra pozze, sassi e buche, poi entri nello stadio da un altro ingresso a mezzo km) tanti ragazzi in carrozzina con il biglietto in mano. Non volevano farli entrare. Sono di intralcio alla sicurezza in caso di evacuazione.Una ragazza diceva che chi era in lista era raccomandato. Io no, però ammetto d'aver rotto tanto ma tanto i coglioni, alla fine li ho presi per stanchezza.
Sul palco disabili si palesava solo un ragazzone di tanto in tanto. Ma chiunque poteva salirci. Io ho contato sul palco una trentina di carrozzine. Poi i disabili non in carrozzina, allarghiamoci e diciamo un totale di 100. 100 su 70.000, un disabile su 700 non disabili. In Italia c'è un disabile TRA I 6 E I 64 ANNI ogni 111. Mi spieghi perchè devo sempre un po' incazzarmi?
Avrai visto quanta acqua è venuta. All'ingresso stewards ovunque e mediamente gentili, all'uscita neppure mezzo. Carrozzine che sulla rampa del palco disabili (scivolosissima) rischiavano di brutto il volo. Carrozzine che per uscire dallo stadio hanno faticato in mezzo a gente che tra la folla neppure ti vede. E non per cattiveria, ma perchè sei basso e finchè non ti urtano non si accorgono. E gli stewards non potevano essere utilizzati? Gli hanno fatto un contratto che scade alle 22?
Verrà un giorno in cui dirò: ma che figata andare a un concerto, anche se sono in carrozzina?
Ciao e grazie per darmi la possibilità di continuare a inveire."

4 commenti:

Anonimo ha detto...

E ricomincia un'altra settimana.... Dunque prima di mettermi al lavoro (sul serio, sono al pc già da 27 minuti e... niente!!) sono passata a farti un salutino.
Felice (e fiera!!) che la Pausini ti sia piaciuta. Gusti musicali e preferenze soggettive a parte, è innegabilmente un grande talento. Ora, che proprio metta allegria... Però sai che ti dico? Adoro quella sua aria da brava ragazza... anche se poi brava ragazza non lo è per niente!
Non sapevo di tutti questi guai per poter vedere un concerto. Quando lavoravo nel settore mi è sempre parso tutto molto più semplice. O forse dipende dalla città, dallo Stadio. So che ho un amico che è venuto spesso alle nostre serate senza avere problemi. Che pizza eh, Papy? Sopporta sopporta... che se non sopporti tu...!!!

Un beso

Manu

Papikita ha detto...

Che posso dirti Manu? Ogni volta c'è una menata. Non ti dico Ligabue a Reggio Emilia (Campovolo) cosa era stato arrivare al palco allestito per i disabili. Un vero delirio. Se non avessi avuto con me il mio ex-moroso forzuto non credo ce l'avrei fatta. Abbiamo dovuto attraversare un muro di gente. C'erano bottiglie di vetro e plastica per terra. Terreno sconnesso e fangoso. Insomma un'odissea. Poi lì tutto bene, se non altro avevamo sentito bene da 3 palchi su 4, a differenza di tanti altri.
Hai ragione tu. Dipende dal posto e dall'organizzatore. Mi rendo conto non è semplice, ma basterebbe sapere il numero delle carrozzine, quello dei disabili non in carrozzina e quello degli accompagnatori, si mettono sul palco disabili tante sedie quante servono, e già il problema più grosso (vedere un concerto) è risolto. Per i disabili deambulanti si potrebbe trovare posto sulle tribune, lasciando maggiore spazio per le carrozzine. Poi tutti i carrozzati hanno diritto ad entrare. È discriminazione altrimenti. Io sono convinta che il modo c'è. Basta organizzazione e informazione.
Hai cominciato a lavorare?!

Ciao!

Anonimo ha detto...

Lavorare... lavorare... oggi non se ne parla!!! Ho la testa altrove.. ma come mai?! Sarà che ha ricominciato a fare caldo?!
Io che vivrei al Polo Nord...
So che è una cosa vergognosa il modo in cui spesso queste cose vengono gestite, Papy, ma visto che hai energia da vendere battiti fino alla nausea perchè qualcosa cambi e qualcuno cominci ad ascoltare anche le voci più... scomode!!
Se pensi che per una partita di calcio ci sono DECISAMENTE meno problemi...!!! Eppure lo stadio è sempre quello eh?!
La musica è linfa vitale... DEVE essere garantita a tutti la possibilità di andare ad un concerto, è indiscutibile.
Ma tu.. fai la groopie!?!? Te ne vai in giro per tutta Italia da un concerto all'altro!?
Dimmi.. dimmi... che altro hai in programma?

M.

Papikita ha detto...

In programma ho altri due concertoni, ma non sapendo se riuscirò ad andare sto zitta e muta per scaramanzia...