mercoledì 11 luglio 2007

quando una suora

Vado a trovare una persona cara in ospedale.
Quando si alza dal letto, avendo quelle camicie da ospedale che mostrano tutto il culone, faccio presente che in corrispondenza dell'osso sacro c'è una macchia. Mi avvicino per guardare meglio e nel frattempo entra una suora anziana dicendo: "Pace e bene!" (pace no, bene neppure per idea). Saluto a stento, mi giro per vedere se alza i tacchi, e invece macché. Io che guardo il posteriore di un ammalato, non la fa desistere.
Dico: "Accidenti, mi sembra l'inizio di una piaga, chiamiamo l'infermiera". Così facciamo. Ma nel frattempo la suora mi guarda da dietro i suoi occhialoni e mi dice: "Oh, ma brava! Lei se ne intende?", le rispondo che in materia ho una certa esperienza. Mi riguarda con incredulità e mi dice: "Ma lei è nel campo medico? È un dottore???".
Allora.
Aver scoperto una piaga sull'osso sacro a una persona a cui vuoi molto bene, non ti fa piacere. Ti rende nervosa. A maggior ragione quando un'estranea (suora o non suora non m'interessa, un'estranea rimane) non se ne va in un evidente momento critico. Quindi rispondo.
"No suora, non sono un dottore, sono paralizzata, come vede in sedia a rotelle."
"Ooooh. Credevo fosse solo seduta..."
Mio sguardo arcigno, l'ateismo traboccava da ogni poro del derma.
"Seduta son seduta, però ho le ruote". Arrivano le infermiere (confermano il mio timore), la suora sparisce.

Io non ce l'ho con la categoria. Credono in cose diverse da quelle in cui credo io. Il loro capo terreno fa di tutto per limitare la mia libertà di cittadino laico, ma che ci vogliamo fare. Non è colpa delle suore. O almeno non è principalmente colpa loro. Ci sono due suore che io ho nel cuore. Ad una andrebbe dato il premio nobel per la simpatia.
Sono quelle inopportune che non mi piacciono.
Quelle poi che, siccome sei ammalato, devi per forza cercare conforto in cielo (non che si auguri la morte, ma cielo come entità divina). No! Che squallore! Uno non può alzare gli occhi al cielo solo perché ha bisogno, che cazzo di fede è? La fede-a-progetto???
Stesso pensiero per i sacerdoti/seminaristi. Per i frati, per tutto il clero, insomma. Certo non sono ben predisposta, ma l'umanità e l'empatia vera, non artefatta, non di mestiere, le apprezzo.

Va bene.
Sono stata un po' cattiva. Pazienza. Domani faccio una buona azione, così pareggio.

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