Quando mi resi conto di avere una trombosi in una gamba, dopo un consulto telefonico col mio fisiatra, riuscii a farmi portare dal 118 nell'ospedale pubblico (graaaaaaaaande) dove da sempre sono stata seguita. Però non fu possibile farmi un esame strumentale necessario per fare una diagnosi corretta. Il chirurgo vascolare di turno mi fisso una specie di appuntamento per il giorno dopo in un pronto soccorso di un altro ospedale, convenzionato.
A me 'sta cosa mica mi è andata giù.
Quindi ho scritto alla Direzione Sanitaria dell'ospedale grande e al terzo invio, ho ricevuto risposta. In pratica: "Siamo colpevoli. Alcuni medici mettono ancora al centro la loro comodità piuttosto che il benessere del paziente, gli strumenti c'erano ma non sono stati usati", bla bla bla. Alla fine mi dice che ha parlato con il mio primario per dotare il nostro reparto dello strumento in questione.
Insomma, una bella soddisfazione!
Ma. Perché c'è sempre un "ma".
Se il primario fosse stato felice, mi avrebbe chiamata. O almeno risposto alla mail che gli ho inoltrato.
Ma non l'ha fatto.
Il che mi fa pensare male.
Vuoi che involontariamente gli abbia dato un'altra grana a cui pensare?
Vuoi che volontariamente lo stesso domani mi elargirà un sacco di insulti e/o bastonate?
3 commenti:
Una grana necessaria, ad ogni modo.
Per quelli che verranno dopo.
Le legnate comunque arrivano sempre, che uno se le meriti o meno.
Quella era omissione di soccorso.
E mica avevi fatto qualcosa al primario per meritartela, il giorno prima.
Cara Cate, incontro il primario. Sguardo insondabile. Gli dico: "Mi vuole dare una legnata o un bacio?", mi guarda e mi dice: "Opterei per il bacio, non avessi l'herpes. È stata brava."
Fiuuuuuuuu!
Meno male, va'.
:)
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