quando non dovrei

Io non dovrei sentire male alla schiena. Eppure.
Io non dovrei sentire male all'addome. Eppure.
Io non dovrei sentire un imbecille che interviene in un mio discorso a ragion non veduta. Eppure.
Io non dovrei neppure parlare male dell'imbecille, con coloro che per qualche ragione a me sconosciuta lo stimano. Eppure.
Io non dovrei essere aggressiva quando non sto bene. Eppure.
Io non dovrei rinunciare a cercare forme di comunicazione quando non sto bene. Eppure.
Io non dovrei stare qui dove c'è freddo, umido, e un aria che fa schifo. Eppure.
Io non dovrei mangiare tanto come ho mangiato oggi. Eppure.
Io non dovrei bere tre caffè quasi a fila quando sono già nervosa di mio. Eppure.
Io non dovrei gongolarmi quando incontro paziente e moglie (pazientissima, come aggettivo) e quest'ultima fa un complimento alla mia intelligenza. Eppure.
Io non dovrei gongolare ancora di più quando vedo le mie parole stampate. Eppure.
Io non dovrei cercare sul sito del ministero dell'interno indizi per regolarizzare la moldava, ché sono stravolta. Eppure.
Io non dovrei essere così ottimista da credere, mentre mi addormento, che domani starò da dio. Eppure.

Io non dovrei fare ed essere un sacco di cose, ma tutto sommato mi piaccio così.