giovedì 3 luglio 2008

quando come favore personale

Ero nel mio ospedale e incontro un mio ex-collega di degenza, ma non di decenza, perché mi racconta sempre turpi storie, ma va beh. Che ci vuoi fare.
Vado a fare un prelievo, visto che hanno pensato che arrivata alla terza trombosi forse la sottoscritta è un po' da tenere d'occhio. Dal mio reparto però mi rimbalzano a un altro, quello di ematologia, perché ci sono problemi organizzativi.

Adesso fosse tutto nello stesso edificio sarebbe facile, invece no! Troppo facile, appunto!
E come ci vado nell'altro reparto?
O chiedo in prestito un asa (gli aiutanti degli infermieri) in corsia, e so già che la caposala me ne dirà quattro per quattro come un fuoristrada, oppure... Illuminazione!
Appena arrivata avevo giusto incontrato una terapista che ciondolava senza paziente.
La cerco, la trovo, mi accompagna.

In ematologia mi dicono che non hanno il fax (!!!) e che non possono mandarmi il risultato all'ambulatorio del mio reparto, ma devo andare a prenderlo.
"Ma sono tetra! Come ci arrivo fin qui?"
La tizia che ho oltre lo sportello alza le spalle.
Per evitare un'ulcera gastrica perforante, scuoto la testa e mi metto in fila per il prelievo.
In dieci minuti sono di nuovo nel mio reparto, e stavolta la caposala mi tocca.
"Houston, abbiamo un problema", le dico.
"Lo so, sei tu il mio problema!", mi risponde. Ma ancora scherza.

Le spiego la menata dei prelievi, da fare nel nostro reparto e da consegnare nell'altro.
Poi dei risultati e del foglio di dosaggio della terapia, da andare a ritirare dopo un paio d'ore.
"Va beh, guarda, basta che 'sta rottura non si protagga per tanto e te lo faccio come favore personale!"
.............eh?
"Ma caposala, guarda che mica ho chiesto io di fare 'sta menata, è l'ematologo che si è messo d'accordo con il mio fisiatra..."
"Sì, ma non si potrebbe"
"Cioè, all'interno dello stesso ospedale non si possono scambiare da un reparto all'altro provette di sangue da analizzare e risultati di esami?"
"No, perché non sei ricoverata".

Adesso la mia nuova consapevolezza che chiedere un favore personale può significare anche questo, mi getta un po' nello sconforto. Chissà perché, poi.

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