giovedì 24 luglio 2008

quando robocop

Uno dei miei terapisti mi spedisce in un politecnico presso un gruppo di ricerca. Si occupa di studiare le residue forze in gioco quando un tetraplegico aziona gli ausili per la guida. Un'amica mi accompagna e per un po' finge interesse, poi si mette (a ragione) a fare il sudoku.

Mi mettono su una strana sedia, mi riempiono la parte superiore del corpo con un sacco di palline catarifrangenti, davanti ho il simulatore di guida, ai lati una marea di telecamere a raggi infrarossi. Il ragazzo dall'età indefinibile che mi segue è sempre lì che smonta e rimonta qualche pezzo del simulatore, una volta è il volante, una volta il freno-acceleratore, insomma si sbatte non poco.

Che palle.
No, davvero. Due ore di cui solo 10 minuti sono stati divertenti, l'altra ora e 50 minuti è stata una noia e una fatica teribbile. Però.
Chi come me crede molto nella ricerca, davanti a queste cose non si è tirata indietro una volta: un milione di test respiratori sotto sforzo e non, due test con gli elettrodi sulle mani e sulle braccia (un male non da poco, io chi mette gli elettrodi sul corpo per far sì che sia più tonico, davvero non lo capisco, anzi, davvero lo giudico un povero cretino o una povera cretina, a seconda, sui transessuali penso si possano usare l'uno o l'altro, indifferentemente), test a destra, test a sinistra, e questo è solo l'ultimo di una lunga serie, che non credo sia finita.

Questo test dovrebbe portare alla realizzazione di ausili più ergonomici ed efficaci per la guida dei tetra. L'idea mi sembra stupenda, speriamo davvero che il progetto sia portato a termine e non lasciato perdere come molte volte succede.

Comunque, alla fine dell'immensa rottura di coglioni, mi hanno fatto vedere a cosa servivano le palline catarifrangenti e le telecamere a infrarossi: si vedeva un corpo stilizzato fatto con righe rosso acceso su sfondo nero, che guidava. E il ragazzo dall'età indefinibile mi ha detto che un sistema similissimo viene usato per i cartoni animati, quando si vogliono perfettamente riprodurre gesti o addirittura espressioni facciali. Bambi è sempre Bambi e Dumbo è sempre Dumbo, però la tecnologia che abbiamo adesso è quasi meravigliosamente spaventosa.
E allora ho pensato che sì, ne è valsa la pena.

Un mio familiare, che credeva andassi a fare un test per prendere la patente, ha mostrato tutto il suo timore - senza farsi sentire da me, naturalmente - alla mia amica. La fiducia è tutto, a casa mia.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

E in questa prova (che spero porti veramente a qualcosa di buono) ti sei sentita più Bambi, più Dumbo o più qualche altro cartoon ?

Anonimo ha detto...

immagino le immagini di te piena di elettrodi mentre ti accingi sul simulatore alle 2 di notte su raitre con una colonna sonora drum'n'bass durissima. bello. però devi rovesciare qualche scrivania ed urlare che vuoi prendere la patente. insisto. se serve una mano mi offro,x esempio xla scrivania.

Orso ha detto...

Anche un "vivo o morto, tu verrai con me" detto alla maniera di Robocop fa sempre la sua porca figura...

Orso

Anonimo ha detto...

Tra ieri e oggi ho letto tutto il tuo blog, pagine e pagine tutte d'un fiato...mi hanno riempito il week-end...sono tetra anch'io, solare non so...è bello leggerti. Se continuerai a scrivere, io sarò qui a leggerti...molto di quello che scrivi lo sento mio, grazie :-)

Lillo ha detto...

No pain, no gain. Lavorare per un futuro migliore è fondamentale.

Bacio,
-L.

Papikita ha detto...

@PNV: Bambi, sgranavo gli occhi di continuo e cercavo di intenerire, ma niente...

@LELE: se vado ora alla visita medica mi danno un calcio nel didietro, c'è tempo e modo per tutte le cose...

@ORSO: vedi, la mia cultura cinematografica femminile mi impedisce di poter fare simili citazioni. Giusto Il Gladiatore, ma non mi sembrava la sede appropriata...

@MOI: se ciò che scrivo lo senti un po' tuo, vuol dire che anche tu tetra-tetra non lo sei. E' ovvio! Benvenuta Moi.

@LILLO: si, va bene, però mi sembra che lavori sempre io. Mi sembra, poi scopro amici carrozzati che mi scrivono: anche tu al test? ho visto il tuo nome sul computer del simulatore! Ecco, la privacy è tutto. Baci!