sabato 10 aprile 2010

quando tre emboli metaforici

La mattina in casa mia c'è un traffico che neanche sull'A1 tra Barberino del Mugello - Incisa, intorno alle 18.30.
E l'infermiera, e il dottore, e le assistenti domiciliari, è tutto un va e vieni, con facce diverse in continuazione.

Mi è disgraziatamente capitata un'assistente domiciliare che non mi è antipatica, ma è un'incapace. Ogni tanto viene in coppia, stavolta è arrivata sola. Quando ne ho sentito la voce mi è presa una sincope. Per giustificare la mia faccia atterrita, l'ho messa sulla forza: "Se io perdessi l'equilibrio nel passaggio tra letto e carrozzina, tu non riusciresti a contrapporti, sei magra ed esile, ti schiaccerei". Il genio, con la voce da gallina: "Ma perché dovresti perdere l'equilibrio?".
"Perché mi è successo l'altro ieri, con un'amica. Ho molte contrazioni", ed era vero, vero vero.

In venti minuti è riuscita a farmi andare fuori di testa.
Alle cose a cui ci si arriva con la logica, non ci arriva. E vabbè, ha un QI basso, che ci posso fare. E io spiego. E lei sbaglia.
Alle cose a cui ci si arriva con la professionalità, non ci arriva. E questo mi irrita molto. "Ma io da te non ci vengo mai, non posso sapere tutto!", con una voce da gallina che mi assorda.
Alle cose a cui si arriva o con la logica o con la professionalità, non ci arriva. Non è solo questione di QI basso, qui c'è anche un misto di superficialità e di mancanza di rispetto.

Alla terza volta, e ho detto terza, che mi chiedeva qualcosa legata alla sensibilità tattile (l'ultima era il cerotto, mi strappa un cerotto dal ginocchio con energia e poi, sempre con la voce da gallina, mi chiede: "Oppps! Ti ho fatto male?", mi rotolano gli occhi nelle orbite, finché mi ricompongo e le ripeto per la terza volta: "Ti ho già detto che non sento, potresti darmi fuoco al ginocchio e non lo sentirei lo stesso. Presta sempre attenzione, così non sbagli".

E infatti.
Quella mattina avevo male alla schiena, ma forte, che di mattina è difficile ce lo abbia. Di solito germoglia in mattinata ma fiorisce all'ora di pranzo (quasi tutti i carrozzati ci fanno i conti, a periodi, d'altronde rimaniamo seduti 12 ore al giorno, più o meno, chiunque avrebbe mal di schiena. Solo che i tetra non hanno i muscoli che possano sostenere la spina dorsale, cioè li hanno ma non funzionano, e allora i fisiatri ti dicono che è un dolore neuropatico, non un dolore reale. Oh, io e i miei amici saremo un'eccezione, ma se usiamo determinate posture per un'oretta il dolore è come anestetizzato. Neuropatico un corno).
Mi fa girare inutilmente nel letto una, due, tre volte, poi le dico: ok ora basta, ho mal di schiena, è una staffilata ogni volta.

Glielo dico ma forse è sorda oppure ha un filtro: inbounding cretinate: accettate, inbounding cose serie: rifiutate. Raggiungiamo l'apice con l'inserimento della pancera, che sembra serva a tenere la schiena in una postura migliore: le faccio vedere come si mette, giuro che l'ho spiegato come l'avrei spiegato a un bambino deficiente di tre anni. Niente. E' al contrario. L'interno è diventato l'esterno, e viceversa.

Mi esce un sospiro che crea una micro-turbolenza all'interno della mia stanza.
"E' al contrario".
"No! Mi hai fatto vedere proprio così!"
"E' al contrario, ti dico! Come ti spieghi che la chiusura del velcro è interna e non esterna?!" (campionessa degli imbecilli del pianeta, n.d.r.)
La guarda, mi guarda, ha un punto interrogativo in viso, la guarda ancora.
Si illumina! Cazzo, vai che ha capito!
"Ahhhhhhhh! Ma non è al contrario, è al rovescio, eh. Girati, dai"

Credo sia stato quello il momento in cui mi è partito l'embolo (metaforico) e le ho urlato:
"No, basta sono stufa! Ma neppure una pancera sai mettere?!"
Lei, urlando con voce da gallina: "Ma guarda che sei l'unica utente che la indossa!"
"E non ti hanno insegnato a scuola - si, ha fatto pure la scuola da operatrice socio sanitaria, io prenderei chi le ha dato l'attestato, e lo prenderei a bastonate tanto da causargli qualche frattura e aver bisogno di questa persona, poi lo farei assistere per un sei mesi esclusivamente da questa qui, sarebbe una pena del contrappasso adeguata) - come cazzo mettere una pancera?!"
"Capirai, non mi posso ricordare tutto!!!"

Secondo embolo, perché non è che non si ricorda tutto, è che non sa fare niente, ma niente veramente vagamente attinente al suo lavoro. Ma fanne un altro, risparmia i disgraziati, anche te.
"Basta, chiama Dasvidania e vai, grazie. Per oggi basta, abbiamo finito".
Chiama Dasvi - che noia questa Dasvi, ne dovrò scrivere, lo so che lo ripeto da sei mesi, ma sono un po' lenta - e poi si mette con quella faccia da topo piccato a fianco del letto e dice: "Voglio proprio vedere cosa fa di diverso!".

Terzo embolo, fortissimo, urlatore: "Vatteneee, ti voglio fuori da casa mia, perché ora chiamo la tua cooperativa e mi incazzo, quindi vattene fuori dai piedi e da sola non tornare! Vai, fuori, ciao!"

A chi può pensare che sono stata un po' dura, ok, vero, vero. Ma fatevi girare come un'involtino quindici volte quando avete male alla schiena. Tanto male. Spiegate cose che non dovrebbero neppure essere spiegate e guardate mentre la mente fa esattamente il contrario. Trattenetevi dall'urlare per 21 minuti.
Poi uno sclera! Perché se fosse solo stupidità, pazienza. Ma qui c'è stata grandissima mancanza di attenzione e relativa mancanza di rispetto nei miei confronti. Sbagli, te ne rendi conto, taci! No! Doveva sempre avere l'ultima parola su tutto!

Ok, mi sono sfogata anche qui, oltre che con la poveraccia che ho beccato al telefono. Lei non c'entrava niente, ma i coordinatori che si occupano di me erano via, e questa martire ha avuto la pessima idea di dirmi: "Vuole che riferisca qualcosa?". Ogni due minuti di urla riacquistavo un tono di voce normale e mi scusavo, sapendo che la responsabilità non era sua, poi attaccavo ancora.
Secondo me ha un trauma da stress.
A me è passato.
Il giorno dopo.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Papikita.
Un bacetto al volo e non sentirti in colpa: forse sarai anche stata un tantinello aggressiva, ma ne avevi ben donde (come k. scrivo?)... inoltre considera che la maggior parte della gente al giorno d'oggi sclera ingiustificatamente per questioni del tutto secondarie ed ha pretese assurde da chiunque fornisca un bene o un servizio (al grido - metaforico o no - di IO PAGO!)
Perciò tu hai tutte le ragioni di arrabbiarti e di pretendere attenzione e massimo rispetto per cose così delicate come la tua salute... e non dal primo che passa, la cui insensibilità ed inadeguatezza potrebbero anche essere più o meno giustificate, ma da chi ha bene o male SCELTO di fare un lavoro tanto difficile e delicato, assumendosene la responsabilità.
Vabbè, pippone inutile, solo per dirti la mia solidarietà (inutile anche quella) ed il mio affetto (boh, chissà perché anche se non ti conosco penso non sia inutile)
Baci
Marina rediviva

moi ha detto...

eh ti capisco, perché sto sulla stessa barca..però ho avuto due assistenti, che nonostante il corso per OSS, hanno imparato con la pratica tra le mie mura quello che a me serviva..forse basta essere disponibili ad imparare..dovrebbero capire che non è un lavoro per tutti..capisco il tuo sfogo, sono attenta come te, difendo un corpo che non funziona ma c'è..un abbraccio da un'estranea tetraplegica con troppe contrazioni :)

Papikita ha detto...

@MARINA: Grazie, a rileggere quel post dopo mesi mi sembra frutto di una mente squilibrata... Ma mi basta ripensare all'espressione di quella signora per farmi tornare un lieve urto di nevi. Quindi credo di aver scritto in stato mentale non alterato! Un abbraccio!

@MOI: Innanzitutto ricambio l'abbraccio, anche io da tetraplegica con troppe contrazioni, e poi. Il giorno prima , causa improvvisa influenza della mia "solita" assistente domiciliare, venne una mia coetanea che mi aveva vista una sola volta. Però autonoma, si fece spiegare le cose che non sapeva, si dette da fare, io rimasi molto contenta. Avrò un 5/6 a.d. che gravitano attorno a casa mia, alcune più simpatiche, altre meno. Però capaci. E' questo che fa la differenza.