A cena con amiche di lunga data.
Una l'ho conosciuta addirittura quando avevo 6 anni.
Il primo ricordo che ho di lei è di quando la incontrai col suo fratellino (divenuto nel frattempo un figo spaziale) vicino casa mia.
Come fai, quando la vedi raramente perchè ora abitiamo in due città diverse, a non tirare fuori ricordi? Impossibile. E così viene fuori la mia festa di compleanno dei 7 o 8 anni, le nostre vacanze a Riccione dove fingevamo di essere scandinave per farci offrire da bere da babbioni che ovviamente pensavano la dessimo via facile, i nostri incontri nelle stazioni, le chiacchierate fino alle 6 del mattino, e via così.
Ho sentito tanta gente disabile dire in tv che l'acquisizione dello stato di disabile (parlo di disabilità post-traumatiche) è un passaggio a una vita un po' diversa.
Non mi ci trovo. È una cesura. Un taglio netto. Una (mica tanto piacevole) rinascita.
Io ho dovuto imparare di nuovo tanti movimenti. Perchè neppure grattarsi la testa è come prima. Hai muscoli negli arti superiori che non rispondono più, mentre altri funzionano ancora, quindi se dai gli stessi input motori del pre-incidente capita che ti tiri un pugno in un occhio, anzichè grattarti.
La cesura ha fatto sì che in me i ricordi di ciò che è stata la mia prima vita, riuscissero a starsene tranquilli. Non ho l'ossessione di ciò che ero e non sono più. Ho la stessa testa (un po' di cazzo, ammetto), anche se tutto il resto è diverso. Forse mi basta questo per vivere il presente e non cercare rifugio (doloroso) nel passato.
La cosa paradossale è che pre-incidente il fattore "ricordo" era altissimo. Guardavo foto, rileggevo diari, rivivevo momenti. Ora no, anzi, ora è difficile. Sarà forse spirito di auto-conservazione dell'equilibrio psichico? Po' esse.
Però quando capita che la persona che hai davanti ti venga da associarla a mille avvenimenti condivisi insieme, allora coi ricordi devi fare i conti. Li ho fatti. Ho deciso che sono felice di averne, sono felice di aver vissuto momenti bellissimi, sono felice di avere trovato sulla mia strada persone speciali. Sono infelice di non poter rivivere situazioni che vorrei si ripetessero. Sono infelice per la perdita, e non mi riferisco solo alla perdita delle funzioni motorie, sensibili, etc. che riguardano il mio corpo. Sono infelice di non poter andare a lavorare come prima facevo.
Potessi portare l'orologio indietro.
Potessi fare un'altra scelta.
Potessi avere chi è stato al mio fianco.
Potessi anche solo vedere per qualche ora cosa sarebbe ora se niente fosse accaduto.
Questo è un post peso. Mi rendo conto.
Un giorno un mio amico carrozzato mi ha chiesto come facessi a non farmi travolgere dal passato. Non so.
Forse è ottimismo e dunque sguardo verso il presente e talvolta verso il futuro.
Forse è una tecnica di auto-difesa.
Forse il fatto che ho poca memoria mi aiuta parecchio. (un esame di Storia Moderna conferma la mia ultima ipotesi: sputai sangue)
1 commento:
fai benissimo a stare sul presente.
non è tanto una auto-difesa, è normale cercare di non ricordare cose che al giorno d'oggi sarebbero penose. è invece patologico rimuginarci continuamente sopra.
quindi fai benissimo così :)
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