Le ultime due settimane mi avevano stremato, e avevo bisogno di riposo.
Ho riposato. Fin troppo. Il caldo potente mi ha sigillato in casa, così come le contrazioni da ribaltamento, quindi, insomma, che noia. A testimonianza il fatto che abbia messo a posto uno dei due faldoni di documenti che, mischiati come pochi, erano leggiadramente passati (causa uragano moldavo) dal coperchio della stampante al faldone già citato.
Io metto a posto i documenti ogni tot mesi, variabili tra i tre e i quindici, quando:
A.mi annoio
B.sono alla disperata ricerca di un documento importante
C.sono estremamente nervosa.
Nel mio ultimo caso valgono gli argomenti A e B. Così facendo ho dato molta soddisfazione alla mia amica-organizer.
Sicché niente vita sociale, paccato a destra e a sinistra, e uno dei miei amici, anzi, l'amico a cui più voglio bene in assoluto c'è rimasto male, e io soffro un po'. L'ultimo pacco risale a ieri, giorno in cui era intervenuta un'altra contingenza incasinatrice, e ora credo che se potesse infilarmi due dita negli occhi, lo farebbe. Ma la spropositata dinamicità che tra qualche giorno riacquisterò (se no m'incazzo) mi farà tornare nell'olimpo delle persone a cui vuol bene, ecco.
La moldava è una brava ragazza, tratta i piatti di ceramica come fossero fatti d'alluminio, ma per il momento i danni si limitano a due orrende brocche verdi spappolatesi a terra, un paio di miei jeans (cazzo) e la mia radio-cd-sveglia, che mentre puliva con foga la scrivania deve esserle caduta per terra. Il danno vero è stato che a fianco del pc avevo un mucchietto di documenti da guardare con attenzione. Credo e spero che li abbia collocati nell'angolo più remoto della scrivania, dove arrivo ma con troppi sbattimenti, per cui attendo a giorni l'arrivo della Finanza a casa: ci saranno sicuramente stati bollettini da pagare (oltre all'informativa sul TFR, ma quella tanto non l'avrei mai letta).
Iniziano le partenze per le altrui vacanze, e a me spiace un po'.
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