Profilo professionale di un A.S.A. (quelle che la mattina mi tirano giù dal letto):
L'ausiliario socio-assistenziale è un operatore dell'area sociale che, in forza di una specifica formazione, basandosi sulla capacità di relazionarsi correttamente:
- attua un intervento diretto con l'utente (singolo o famiglia) al fine di recuperare le sue risorse in una prospettiva di autonomia in supporto della vita quotidiana (assistenza diretta alla persona, aiuto domestico, cura dell'ambiente, prestazioni igienico-sanitarie di semplice attuazione, disbrigo di pratiche burocratiche, ecc.).
- collabora, con un intervento indiretto, attraverso la lettura dei bisogni, alla mobilitazione delle risorse della comunità in cui l'utente stesso vive.
Obiettivi fondamentali dell'attività dell'ausiliario socio-assistenziale sono:
- mantenere e/o recuperare il benessere psicofisico dell'utente.
- evitare o comunque ridurre i rischi di isolamento e di emarginazione.
- supplire alle carenze di autonomia dell'utente nelle sue funzioni personali essenziali, igienicosanitarie e relazionali attraverso interventi sia propri sia coordinati ed integrati con quelli di altri operatori (assistenti sociali, educatori, personale sanitario, amministrativi, ecc.).
Sviluppo
Da una decina di giorni mi hanno appioppato un'ASA che definire antipatica è un eufemismo. Per facilità di comprensione la chiameremo "il mostro". Tu parli, cerchi di far due parole, e lei risponde sempre con "mmm", senza neppure alcuna variazione di tono, sottotitolo: "Non me ne frega veramente un cazzo di ciò che dici". Se poi le ripeti in 2 giorni diversi la procedura della medicazione, lei alza la voce e ti risponde: "Ma sì, ho capito, come ieri!". Infatti qualche giorno fa ha sbagliato medicazione, il mostro. Un giorno ho provato a trattenermi ma non ce l'ho fatta. "Certo che sei piuttosto permalosa, facciadicazzo!", no, facciadicazzo non gliel'ho detto. Il resto sì.
Il massimo lo ha raggiunto ieri. Si presenta il mostro con un'altra ragazza, molto carina come persona benché l'abbia vista tre volte con oggi, e noto che la tratta di merda, sottotitolo: "Ma-devo-sempre-fare-tutto-io". Ovvio che la ragazza non sapesse da dove cominciare, non mi conosce quasi. Inizia col dirmi con tono seccato e alzando la voce: "PERFAVORE, non muovere le gambe". Mia risposta, un tantino meno educata: "E COME CAZZO FACCIO A MUOVERLE?!". Avevo contrazioni involontarie, le gambe fan tutto da loro. Tipo le contrazioni del parto, ma almeno non si sente male.
Ad un certo punto mi sta tagliando le unghie del piede, mi dice: "SE NON SMETTI DI MUOVERE LE GAMBE, COME FACCIO A TAGLIARE?". I miei occhi verso il cielo. M'incazzo. "IO LE GAMBE NON POS-SO MUO-VER-LE VO-LON-TA-RIA-MEN-TE!". 'Sta puttana controbatte: "Beh, allora se ti taglio un dito, pazienza". Non c'ho visto più. "Pazienza una sega!!! Nessuno mi ha mai tagliato un dito, devi cominciare proprio tu?!? Cerca di stare più attenta!"
Giuro che tra tanti operatori visti tra ospedali e casa, ASA, OSS, infermieri, ho litigato pochissime volte e mi sono sempre riappacificata. Ma questa è da appendere al muro. Domani, deo gratia, mi risparmiano, me la ribecco venerdì. Pensavo di stamparle il foglio del profilo professionale. Non so ancora se darglielo brevi manu o declamarglielo. Probabilmente né lo leggerebbe, né mi ascolterebbe. Cambia mestiere, imbecille. Questo forse potrebbe sentirlo. Fastidio, fastidio, fastidio.
7 commenti:
Non esiste modo di ricusare l'assistente, in casi simili?
Mi sembra assurdo.
:(
e un pensierino per l'A.S.A. che non potrà mai, mai, mai ricusare se stessa?
Ciao...
quello che hai raccontato è pazzesco...ma non puoi "denunciarla" all'ente che l'ha "scelta" per te?
Pensa ti ho riletta oggi dopo un po' di assenza per vacanze...
Sper che un calcio "involontario" la colpisca in faccia prima o poi :-)
A presto,
A
Certo che si può dire che è una stronza, ma poi penso che magari se perde il lavoro ha casini, che magari ha un palco di corna, che magari ha un problema di salute lei oi suoi cari... Sono un po' fessa, ma la conosco da poco. I problemi personali non si devono portare al lavoro con sè, talvolta però è inevitabile. In verità la cosa che più mi frena è che da lunedì divrebbe tornare la mia assistente, quella brava e buona. Quindi tengo pazienza... (le ultime parole famose, domani sentirete al tg di una tetraplegica "accidentalmente" caduta dal proprio letto, che col suo peso quasi morto ha soffocato un'operatrice asa)
Certo che il mio italiano talvolta è perfetto. Vedi sopra.
Degno di un notiziario ANSA, in effetti.
Sono contenta di essermi imbattuta in questo blog.
Mi piace il tuo spirito.
Tornerò spesso.
;)
Grassie Cate. Prima non è che volessi commentare il mio italiano bensì aggiungere una cosa. Che alla fine del commento mi ero scordata. L'età... Non sono una santerellina, alla coordinatrice del Mostro le ho detto che mi aveva chiesto per 2 volte di non muovere le gambe. Però con anche l'aggiunta di NON dirlo alla suddetta. (poi ho saputo che il mostro tratta male anche la coordinatrice, ma devo dire che la tizia si presta. Sto ancora aspettando l'ASA che alle 7 di stamattina sarebbe dovuta arrivare)
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