Seguo su Rai Sport le Paralimpiadi, ma le seguo poco, pochissimo.
Al di là del fatto che sono trasmesse in un orario che mi è scomodo.
Ieri ragionavo. (strano)
E pensavo: perché le Paralimpiadi sono una manifestazione a parte? Secondo i valori che sono alla base dei giochi olimpici, non sarebbe più corretto inserire le gare, seppur "speciali", dentro le Olimpiadi?
Mi sembra che sia discriminatoria questa cesura tra le due manifestazioni. Ma so bene quanto il Comitato Paralimpico ci tenga ad avere una olimpiade tutta sua.
Il risultato è che quando si è spenta la fiamma al Nido d'Uccello, sono pochi quelli che sanno che invece, in questo esatto momento, e ancora per qualche giorno, la fiamma è accesa, e gli atleti paralimpici stanno cercando un risultato dopo anni di faticoso allenamento.
Non c'è grande attenzione da parte dei media, forse oggi sarà uno di quei giorni dove si ascolterà e si leggerà di Paralimpiadi: due ragazze cieche hanno trionfato nel nuoto, e il Presidente della Repubblica ha chiamato Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico, per congratularsi per i risultati fino ad oggi ottenuti e manifestare la sua volontà di incontrare i campioni paralimpici.
Una volta i campioni olimpici, una volta i campioni paralimpici.
No.
No, non mi sembra giusto.
Il comune denominatore è "campioni olimpici". Dovevano essere ricevuti tutti insieme.
Verrà un giorno quando le Paralimpiadi non esisteranno più perché unite alle Olimpiadi?
Non sarebbe una sana integrazione tra due mondi sportivi che ogni quattro anni potrebbero incontrarsi?
Non sarebbe un'occasione per rinforzare la cultura della reale integrazione tra disabili e normodotati?
Forse ho sognato troppo.
5 commenti:
Penso (ma non sono sicuro) che siano due organi separati, quindi con cariche elettive (leggasi: stipendi) separati, e credo che nessuno voglia mollare la propria polpetta... perchè altrimenti un senso, nella cosa, non ce lo vedo manco io.
Bacio,
-L.
Al di là della motivazione sopra da data da Lillo (esatta) v'è in realtà tutta una serie di problemi logistici tipo: da quanto grande dovrebbe essere il villaggio olimpico per poter ospitare tutti, alla soluzione dei problemi strutturali di piscine e campi d'atletica... ecc. Avendo vissuto e visto da residente Olimpiadi e Paralimpiadi invernali di Torino mi rendo conto che l'unione dei due comitati sarebbe problematico da gestire.
Fin qui la realtà del momento. Sognare però non è vietato e tu, secondo me, non hai sognato troppo. I problemi infatti son fatti per esser risolti magari con un po' di buona volontà e allora sì, insieme perché sport e agonismo non conoscono badiere diverse.
Ciò che invece mi indigna sino a provocare conati di vomito da sempre -e qui non si tratta di buona volontà ma appena del rispetto e della decenza che si converrebbe da parte di un Paese civile- è il comportamento della RAI.
Questi quattro cialtroni considerano le Paralimpiadi poco più di un fenomeno da baraccone al quale prestare l'attenzione che si presterebbe di fronte alla scelta se mandare in onda o meno un documentario sulla raccolta della barbabietola.
Per inciso -e conlcudo- la ZDF (tedesca) ha mandato in onda *tutta* la cerimonia di apertura senza pubblicità come del resto aveva fatto per le cerimonie olimpiche...
Che ci siano polpette diverse per cariche diverse, è scontato. Che la RAI faccia schifo, è scontato. Che la RAI non le trasmetta perchè all'italiano medio non interessa nulla, ed è il primo a fare distinzione tra olimpico e para-olimpico, è una cosa su cui ragionare.
Che si tiri in ballo lo scusa dei costi o della logistica degl'alloggi, è volersi nascondere dietro un dito. Volere è potere.
Pensiero mio personale: le para-olimpiadi sono le uniche dove lo spirito olimpico ancora è di casa. Le vere para-olimpiadi sono quelle degl'interessi, della Coca Cola, della Nike e del Doping.
@lillo: eh, ma non penso sia proprio così. E' chiaro che gli atleti disabili devono fare riferimento a un organo separato (in Italia il CIP, Comitato Italiano Paralimpico), si tratta solo di unire le manifestazioni, come sempre di più accade per molte manifestazioni di alcune discipline. In fondo non è uno sforzo così impossibile.
@fabrizio: sai Fabrizio, gli atleti parolimpici sono tre gatti rispetto a quelli olimpici. Non credo sia questione di ampiezza di villaggio olimpico, tant'è che ad ogni Olimpiade vi sono sempre più nazioni e sempre più atleti, e nessun Comitato Organizzatore si sogna di limitare la partecipazione alla manifestazione. Per non parlare della scia di persone che ogni atleta normodotato e ogni disciplina e ogni nazione si porta dietro. E per gli impianti basta un minimo di logistica.
Sì, io voglio continuare a sognare.
In fondo è solo dal '60 che sono stati introdotti come corollario dell'Olimpiade, e fu proprio Roma ad ospitarli.
Si può fare.
Per ciò che riguarda la Rai, non so se darti ragione o meno. Anzi, hai sicuramente ragione per ciò che riguarda la cerimonia di apertura, ma poi i Giochi Parolimpici non fanno presa sulle persone, per due ragioni. L'atleta menomato, in particolare, viene visto sì come fenomeno da baraccone, uno si sente in colpa e spegne la tv. Altrimenti lo spettatore vede queste persone obiettivamente più sfigate rispetto alla norma, si intristisce, e spegne.
Tanti "colleghi" lamentano scarsa attenzione da parte della gente comune. Io ho visto molti sguardi distolti. Ma nella quasi totalità dei casi è per pudore o per tristezza. Le volte che ho chiesto una mano, ho sempre trovato molta disponibilità. Però ti accorgi che infondi malinconia quando ti guardano le persone molto anziane, leggi dentro il loro sguardo: "Poverina, così giovane". E ti accorgi che infondi curiosità quando incroci i bambini. Specie quelli sui due tre anni che ancora si fanno scarrozzare in carrozzina. Leggi: "Perché quella lì, così grande, può andare ancora in passeggino?". Le loro espressioni sarebbero da fotografia, giuro.
@orso: insomma... Ci sono grosse porcate anche dietro lo sport parolimpico. Ho la fortuna di conoscere due atleti ex-paralimpici, uno italiano e uno straniero. C'è il doping, c'è il campanilismo (cittadino!), ci sono gli interessi economici, c'è tutto il marcio che c'è in una Olimpiade. Tant'è che atleti paralimpici quest'anno sono stati trovati dopati. Tutto il mondo è paese. Ahimé. Per questo mischiarli non sarebbe male.
(mi sembra di aver scritto un altro pist, vista la sintesi con cui ho risposto :-))
P.S. Ho scritto una stronzata, ovvero che gli atleti paralimpici sono quattro gatti. No, quest'anno erano circa 4000 contro i 10000 olimpici (sono fin troppi). Come se non avessi scritto niente.
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