venerdì 14 novembre 2008

quando volare oh oh

Sarò un po' sfigata?
Domanda assolutamente inutile, effimera, scontata.
Una infermiera "addetta" mi fa scendere dal montascale. Uno zerbino, un gradino insignificante e patapam! Di nuovo a gambe all'aria!
Due capocciate, una sul fianco del montascale, una sul pianale del montascale, ma discesa tutto sommato non troppo violenta.

Ennesimo mini-trauma cranico.
Ma porca eva!
Ché poi la cosa assurda è questa: io cado e non mi spavento (solo una volta, perché sono andata giù velocissima e ho battuto la testa e ho perso un po' di sangue, e un'altra quando sono andata giù di testa e mi sono fatta un taglio in fronte, e lì, ecco, non è il massimo), ma chi è responsabile del mio volo oppure è casualmente lì vicino, sbianca. Inizia a straparlare dicendo che ora mi tira sù, e allora tu con la maggior tranquillità possibile e le gambe all'aria, cerchi di rassicurarla:
"No, non ce la può fare da sola. Solo la carrozza pesa venti chili. Io quasi il triplo. Vada a chiamare aiuto, io sto bene. La testa mi sanguina? No? E allora non è niente de che. Stia tranquilla. Vada."

Poi arriva l'intero esercito della salvezza, un'infermierona ti chiede: "Voglio sapere inanzitutto se si è fatta male e dove", oddio, bene proprio no, ma sopravvivo, dopodiché le infermiere iniziano a formulare ipotesi varie per tirarti sù.
La mia prima primaria mi disse: "Devi imparare a dare ordini con autorevolezza, perché la gente non sa come aiutarti, sei tu che devi spiegare il modo in cui devi essere aiutata". Cielo, santissime parole.

"FERME! Uno: dovete tirarmi sù insieme alla carrozza. Due: mettere i freni alla stessa. Tre: una da una parte, una dall'altra dovete afferrare le maniglie, quelle da cui mi spingono. Chiaro?"
L'infermiera responsabile del volo non trova la maniglia e secondo me è lì lì per mettersi a piangere. Tranquilla, tranquilla.

Rivedo la luce, mi gira la testa a palla. Me ne vado non prima di avere dato un paio di dritte sull'accessibilità.

Sono caduta innumerevoli volte.
Una volta due volte in due giorni. Una volta di testa, dal sedile della macchina (sangue). Una volta mentre vagavo in reggiseno, e i vicini reperibili a quell'ora erano pensionati, e sono rimasti un po' turbati.
Per questo bimestre spero di aver dato abbastanza, diciamo.

 

7 commenti:

Forever Young ha detto...

Ciao Papikita.
Tutte le sere vengo a dare un'occhiata. Hai dei post intelligenti che mi piace leggere.
Volevo dirtelo.
E volevo dirti che forse, in comune, abbiamo solo il gusto della coca cola sgasata e calda.
Ma non è poco.

Ciao

NonnaPapera ha detto...

Ciao, visito spesso il tuo blog, anche se non lascio mai messaggi. Complimenti per il sangue freddo, io credo che mi sarei un po' arrabbiata con chi mi avesse fatto ruzzolare. Ma soprattutto complimenti per il tono ironico con cui scrivi i tuoi post.

Anonimo ha detto...

hey, lo spero anch'io!

anche se trovo molto bello che tu riesca a cadere così tante volte e a sorriderne (perché sorridi, vero?)

;)

bacio,
tam

Anonimo ha detto...

porcaccia..non dev'essere bello..fortunatam a me non è ancora successo..beh spero non succeda..non avrei la tua stessa tranquillità, lo so già! spero tu non ti sia fatta niente di grave..

Lillo ha detto...

Ecco, diciamo che, di base, ti servirebbe un casco integrale.

Bacio,
-L.

Papikita ha detto...

@FOREVERYOUNG: Ohi, mica sono abituata ai complimenti. Grazie, e fammi scrivere che forse siamo gli unici due esseri viventi in Italia a cui piace la cocacola calda e sgasata. A me insultano sempre.

@NONNAPAPERA: Ciao, ma non so se sia sangue freddo, piuttosto è abitudine. Ogni tot mesi devo mettere una caduta in conto, che finché è all'indietro passi, tanto di capocciate ne avrò prese un milione, sin da quando ero piccola e ruzzolavo giù per le scale. Poi vedi il panico negli occhi di queste persone, tanto che ti spiace. Oltre al fatto che o restano immobili e terrorizzate o propongono di essere loro da sole a tirarti sù, così poi si rischia pure una morte da infarto.
Un po' di uon senso, tutto qui.

@TAM: diciamo che sorrido se A.il colpo non è troppo forte B.non pero sangue. Al di fuori di questi due casi non sorrido per niente, perché il sangue mi spaventa. E una botta forte mi fa tirare giù grandi vaffanculo ad ogni essere del creato. Non è che proprio sia zen, ecco.

@MOI: a me, prima di uscire dall'ospedale dopo quei 9 mesi e mezzo di ricovero, mi disse un infermiere: "Non puoi uscire, non sei stata neanche battezzata", inteso come volo a terra. L'ho accontentato un mesetto dopo! Passato il battesimo, tutto assume una prospettiva diversa...

@LILLO: non so, secondo me avrei i capelli un po' unti ad avere il casco integrale. Potrebbe bastare una rotellina anti-ribaltamento, che ora (ma non ai tempi in cui la comprai) fanno anche per la mia super-carrozza-special. Ma voglio fare la figa e pago il dazio.

Anonimo ha detto...

ecco..una cosa che mi terrorizza durante il tirocinio in cui ci insegnano le manovre per gli spostamenti è proprio quella di far cadere qualcuno..vedo le colleghe fredde imperterrite e io invece che mi faccio duemila problemi..dovro' cambiare corso di studi??