sabato 27 dicembre 2008

quando sì, ok, ma quando?

Ovvero: quando finiscono?
E va bene, lo ammetto.
Mi pesano le feste.
E cominciano a pesare anche sulla mia pancia. Cioccolatini, panettoni ripieni, pasticcini, panettoni artigianali, mandorle glassate. Mi viene il vomito. Ma solo dopo, prima mangio tutto il mangiabile.
Per il pranzo di Natale avevamo come ospiti la mia ex-compagna di stanza dell'ospedale - sette mesi vissuti, pericolosamente, insieme - e sua madre. Essendo la prima di nuovo ricoverata e abitando lontano, è stato automatico volerle avere qui.
Solo che hanno portato questo vassoio di pasticcini fantastici, e siccome in casa mia vale la regola del "chi prima arriva, meglio alloggia", bisogna essere veloci a mangiare, se no ti trovi il vassoio vuoto, e quindi per Santo Stefano, quatta quatta, sono andata in cucina e ho aperto il frigo.

Per complicare ulteriormente la mia già complicata vita, i pasticcini erano ad un'altezza quasi irraggiungibile.
Quasi.
Così, sporgiti di qua, allungati di là, il vassoio è venuto giù, in maniera non proprio elegantissima. Un pasticcino fatto a forma di tazzina di caffè - delizioso! - è finito su un ripiano, ma già che c'ero ne ho mangiato un altro. Dovevo rifarmi dello sforzo. Salvo poi piangere lacrime di coccodrillo, perché poi sono fatta così. Mi pento, ma sempre con quei 30 secondi di ritardo.

Così voglio che finiscano le feste, voglio passare capodanno a letto immersa nei film e nei sudoku, voglio riprendere la mia routine, perché io alla mia routine ci ho fatto il callo, e mi manca.

E quando penso a quando tutto era diverso, penso anche al fatto che l'ultimo capodanno da "in piedi" l'ho trascorso con un paio di film e la mia gatta, che ai tempi era cucciola-cucciola, e credo che (a parte quello dove - come ottima padrona di casa - mi sono ubriacata in maniera improponibile) sia stato forse il miglior capodanno, nella mia casa, a giocare con la cucciola, finché lei non è crollata esausta e ha compreso che, malgrado l'età, io ero molto più cucciola di lei.

A capodanno tutti in spolvero e tutti che cercano di fare festa. Che palle. E' una sera come un'altra. Sopravvalutata, come tante, tante cose.

5 commenti:

Fabrizio Zanelli ha detto...

Qui (a Torino), ora, sta nevicando. Io adoro a capodanno, ascoltato il discorso del Presidente, stare rintanato in casa mentre fuori nevica (magari con Maetto cfr. QUI sulla pancia che fa ron).

SunOfYork ha detto...

io ho fatto un fioretto: a ogni fetta di panettone ingerita corrisponde un'ora di spinning. per ora ho accumulato un milione di ore di spinning e un milione di calorie, che dovrò smaltire nel prossimo milione di anni :)
sun

Forever Young ha detto...

Buon anno !!
Dai, è quasi fatta. Le feste passano, come ogni cosa. Come la routine e come le gatte, purtroppo.
E quel che passa lascia un vuoto che dobbiamo riempire il più presto possibile. Per farlo la routine è un mezzo meraviglioso: con i suoi automatismi lascia spazio alla creatività e quindi alla modifica di se stessa (evoluzione?).
mmmmm... mi sa che ho mangiato troppi dolciumi. Anch'io mi pento.

Donna Cannone ha detto...

Ciao! Mi sono letta quasi tutto il tuo blog in un fiato!

Papikita ha detto...

@FABRIZIO: Come ti capisco. Non sai quanto... Ah, ho beccato il blog!

@SOY: Lunghissima vita a SunOfYork, ma per smaltire una fetta di panettone bastano cinque minuti di spinning (mai praticato, ma visto praticare. Una tortura)...

@FY: Buon anno anche a te! Devo ancora scrivere una riga o due sul tuo commento. Nel post, però...

@DONNACAN: (DC veniva brutto e antico) Riprendi fiato! Sono un po' incredula, dì la verità: cosa hai bevuto? (fumato/ingerito/etc) Ciao, e grazie!